I diversi modi di essere vegetariani
Oggigiorno molti e differenti sono i motivi che spingono le persone, sempre di più, ad approcciarsi a una dieta vegetariana, che poi si trasforma in un vero e proprio stile di vita. Motivazioni che possono riguardare la salute, l’etica e l’ambiente, come la volontà di contrastare l’inquinamento dovuto agli allevamenti intensivi, le torture perpetrate nei confronti degli animali ridotti a semplici mezzi per ottenere maggiori profitti, combattere gli sprechi alimentari (il 35 per cento dell'intera produzione mondiale di cereali viene usato come foraggio per gli animali da carne secondo la FAO) ma anche il consumo dissoluto dell’acqua fomentato dalle logiche del denaro.
In generale queste persone, estremamente sensibili alla tematica della sostenibilità ambientale e all’equo trattamento negli allevamenti, prestano anche più attenzione alla propria salute, per questo comprano miratamente materie prime di qualità e guardano con molta più dovizia ai processi di produzione dei prodotti anche dei derivati animali come uova e latte (come le uova o il latte). Si rivolgono spesso a nutrizionisti per bilanciare la propria alimentazione. Purtroppo però alcune persone tendono ancora ad improvvisarsi medici di se stessi e non scelgono in base a dati scientificamente validi, rischiando in questo modo-nonostante gli ottimi propositi- di mettere a repentaglio la propria salute con la possibilità elevata di instaurare carenze nutrizionali estremamente pericolose e difficili da diagnosticare. Spesso si corre ai ripari troppo tardi.
I pesco- latto- ovo vegetariani
Facilmente desumibile dal nome, i pesco-latto-ovo vegetariani escludono dalla propria alimentazione solamente la carne ma non il pesce. Tale scelta può essere guidata sia da ragioni inerenti la salute che ambientali.
I latto-ovo vegetariani
Come dice il nome stesso, chi adotta questo tipo di dieta evita sia la carne che il pesce (compresi i molluschi e i crostacei) ma consuma formaggi e quindi latte ma anche le uova e i vegetali (comprese le alghe, che contengono alcuni degli elementi utili dei pesci). Si tratta di una dieta molto equilibrata, infatti raramente chi la segue instaura carenze nutrizionali, sempre che si assumano le proteine necessarie attraverso i legumi e che non si ecceda con il consumo di formaggio e uova. Il rischio però è quello di eccedere nell'apporto di grassi animali, con possibili danni all'apparato cardiovascolare e possibile insorgenza di gravi patologie come obesità e diabete[1].
I latto-vegetariani
Questi individui scelgono di escludere dalla propria alimentazione la carne, il pesce (nonché i loro derivati), le uova (che sono considerate potenzialmente animali). Assumono invece i formaggi e di conseguenza il latte. In questa dieta il problema maggiore si annida nell’esclusione delle uova dalla propria alimentazione, infatti è necessario compensare bene tale esclusione con l'apporto di proteine di origine vegetale (legumi) e non solo con il formaggio; inoltre si deve continuamente tenere d’occhio il livello della vitamina B12, eventualmente compensando le carenze con un integratore.
Il veganismo (o veganesimo)
La Vegan Society (organizzazione inglese fondata nel 1944 da Donald Watson) definì nel 1979, attraverso un proprio Memorandum, il veganismo come:
«Una filosofia e un modo di vivere che esclude, ai limiti del possibile e praticabile, ogni forma di sfruttamento e crudeltà verso animali, per scopo alimentare, per il vestiario, come per qualunque altro scopo; per estensione, promuove lo sviluppo e l'uso di alternative che non prevedono l'utilizzo di animali, per il beneficio degli umani, degli animali e dell'ambiente. In termini di dieta denota la pratica di astenersi dal consumare prodotti derivati completamente o parzialmente da animali». |
La cucina vegana esclude qualsiasi prodotto di origine animale, compresi uova e latte. Consente il consumo, quindi, dei soli alimenti vegetali (tra cui le alghe). I vantaggi sono legati alla riduzione del rischio di cancro, dell’obesità e di malattie cardiovascolari, ma sono tutti risultati ottenibili anche con una dieta bilanciata che di sicuro non comporta gli svantaggi di una dieta vegana. In quest’ultima infatti si possono verificare gravi carenze di vitamina B12 (che possono comportare malattie del sistema nervoso) e di ferro, che può causare la cd. anemia. Pertanto è assolutamente necessario, in questi casi, avvalersi di integratori alimentari.
La dieta macrobiotica
Il giapponese George Oshawa inventa all’ inizio del ‘900 la dieta macrobiotica che prende spunto dalla filosofia Zen. Gli elementi vengono suddivisi in base ai principi orientali dello Yin e dello Yang, che non hanno alcun fondamento scientifico. La dieta macrobiotica favorisce cotture particolarmente salubri (ad esempio la cottura a vapore degli alimenti) e bandisce dalla tavola la carne e i suoi derivati. Se ne deduce che, come il veganesimo, questa dieta espone a carenze e squilibri che possono essere prevenuti soltanto attraverso le dovute e adeguate valutazioni di un nutrizionista.
Crudismo e fruttismo
Si tratta di forme estreme di vegetarianesimo, basate sul consumo di soli alimenti vegetali crudi (e, nel caso del fruttismo, di sola frutta). Sono diete estremamente sbilanciate e non hanno alcuna base scientifica.